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"Se volete figli intelligenti leggete loro le fiabe. Se volete figli molto intelligenti leggete loro molte fiabe." Albert Einstein
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VIOLETTA E IL SEGRETO DELL'ETERNA BELLEZZA
Nel paesino di Monte Gaudioso viveva una bambina di nome Violetta. Violetta aveva 9 anni e abitava insieme alla nonna Eufemia in una bella casetta di mattoni rossi che si trovava nel cuore del paese. Siccome Eufemia faceva la libraia e amava moltissimo la lettura, la casa era piena zeppa di libri di vario tipo: edizioni tascabili, romanzi d'ogni genere, fumetti a colori e in bianco e nero, saggi divulgativi, almanacchi illustrati e volumi di fotografia. Colori e brossure diverse che si confondevano in un meraviglioso arcobaleno e che da sempre avevano affascinato la piccola Violetta, tanto da divenire ben presto anch'ella una lettrice avida e curiosa. Purtroppo però le cose non andavano economicamente molto bene per nonna e nipote: - Nonna, ma è vero che presto ti faranno chiudere la libreria?- domandava preoccupata la bambina- E' vero che al suo posto ci costruiranno uno di quei saloni di bellezza dove vanno le signore per diventare più belle? - Piccola Violetta,- sospirava mestamente la nonna- purtroppo è vero. La proprietaria del negozio, la mia vecchia compagna di scuola Lea Pieretti, vuole trasformare la libreria in un salone di bellezza poiché pensa di guadagnarci molto di più e così mi ha comunicato lo sfratto esecutivo. - Ma allora Monte Gaudioso rimarrà senza la sua libreria!- esclamò la nipotina. - Ma avrà finalmente il suo primo salone di bellezza, proprio come mi ripete sempre la signora Pieretti.- disse amaramente la nonna. - E noi possiamo fare qualcosa per impedirlo?- domandò Violetta ingenua e speranzosa. - Purtroppo non credo proprio,- le rispose la nonna con tono franco e rassegnato- temo tanto che dovremo inventarci qualcos'altro per arrivare alla fine del mese: spero di riuscire a farmi venire una buona idea il più presto possibile.- detto ciò, Eufemia ripose la merenda nella cartella della nipote e l'accompagnò a scuola. In classe della bambina erano tutti al corrente della sorte della libreria di Eufemia. Alcuni compagni di classe erano dispiaciuti poiché erano molto legati a quel luogo colmo di atmosfere e di magia, un luogo che aveva regalato loro infiniti viaggi su e giù per il mondo grazie ai meravigliosi libri di avventura che popolavano gli scaffali multicolore; altri bambini invece erano alquanto indifferenti alle sorti del negozio e altri ancora, soprattutto bambine, erano addirittura contente che la libreria chiudesse per far posto a un moderno salone di bellezza. - Io non vedo l'ora di andare insieme a mia madre a farmi acconciare i capelli nel nuovo salone di bellezza.- diceva tutta trionfante Martina Cavaldonato, figlia di quella che una volta era stata la prima Miss Monte Gaudioso- Sai, Violetta, il nostro paese ha davvero bisogno di un posto così, proprio come quelli che ci sono in città, allora sì che diventeremo tutte più belle. I libri di tua nonna invece servono solo a sforzarci gli occhi e a farci venire le rughe, è davvero un bene per noi tutte che la libreria chiuda, leggere è soltanto una brutta abitudine per noi che siamo ragazze di classe. - Io non credo, sai,- rispose pacatamente la bambina, che dentro di sè aveva però il sangue che le ribolliva e che avrebbe tanto desiderato scaraventare addosso a Martina la cartella piena di quadernoni- penso invece che siano proprio i libri di mia nonna a renderci ancora più belli. La treccia ai capelli puoi fartela fare da tua sorella a casa tua mentre tua mamma per abbronzarsi può aspettare il mese di aprile e farsi una bella passeggiata fra i campi oppure in spiaggia: il colorito del sole le rimarrebbe in volto fino a ottobre, non le basta ancora? Dici che abbia davvero bisogno di quelle lampade ultraviolette per sentirsi una donna migliore? - Uffa, quanto sei noiosa, lo vedi che avevo ragione io?- sbuffò Martina- Mia mamma, che va al salone di bellezza di Città Grande, è sempre curata e splendente, mentre tua nonna ha i capelli bianchi e gli zigomi cadenti! - Mia nonna ha 65 anni e tua madre 30 di meno!- replicò Violetta con convinzione, poi arrivò la maestra mettendole a tacere entrambe e ciò fu un bene, poiché di lì a poco avrebbero finito per azzuffarsi.
Quel pomeriggio Violetta aiutava la nonna a dare una rassettata alla libreria: Eufemia riempiva i primi scatoloni e intanto ascoltava la radio per tenersi in allegria: - Ed ora, care ascoltatrici di Radio Gaudiosa, ecco a voi una notizia fenomenale che farà sobbalzare Monte Gaudioso e tutto il circondario!- esclamò la conduttrice in preda all'euforia- A distanza di anni torna in paese il nostro più celebre concittadino, l'ormai leggenda di Hollywood che tutti ci invidiano, il giovane emigrante che sbarcò in America tanti anni fa e che ha saputo incantare le folle di mezzo mondo con la sua bellezza e la sua bravura di interprete: sto parlando proprio di lui, si, il grande attore Rudy Goodjohn, ovvero Rodolfo Bongiovanni, di Monte Gaudioso, classe 1947: un esempio di fascino latino ammirato in tutto il globo!- la speaker radiofonica non la smetteva di urlare- Si, si, avete capito bene, si tratta proprio di lui! E sarà ospite della nostra trasmissione lunedì prossimo, quindi non mancate, vi aspetto!- e quindi partì la sigla di chiusura. - Nonna,- disse Violetta dopo aver udito la notizia- il famoso Rudy Goodjohn sarà davvero qui la settimana prossima? Scommetto che allora in paese vedremo anche i giornalisti e la televisione, vero? - Be',- fece la nonna un po' sovrappensiero- direi proprio di si. Sono decenni che non vedo Rodolfo di persona.- disse poi come fra sé e sé. - Se non ricordo male, voi due avete fatto le scuole insieme, vero?- domandò curiosa la nipote- Che tipo era? - Simpatico, aveva un gran successo con le donne, era un bravo ragazzo. - E a te piaceva? La nonna sorrise e poi rispose dolcemente:- E a chi non piaceva? Rodolfo Era bellissimo ed anche molto affascinante. Però… - Però cosa?- la incalzò Violetta. - Però nulla, sei una bambina e non sta bene fare domande troppo impertinenti. Piuttosto, torna a riempire gli scatoloni. - E nonno non era geloso?- domandò Violetta incurante dell'ordine ricevuto. - Tuo nonno non aveva nessun motivo per essere geloso, direi proprio nessuno, tutt'altro.- rispose Eufemia con un dolce sorriso- Semmai ... ma non ti avevo detto di smetterla con le domande impertinenti?
In quel momento bussarono alla porta e un attimo dopo entrò nel negozio la signora Pieretti, che era stata anche lei una compagna di classe di Eufemia e Rodolfo. Era tutta paonazza in viso ed emetteva degli strani risolini soffocati e incontrollati, tali e quali a quelli della speaker radiofonica: - Hai sentito, Eufemia, hai sentito?- fece scrollandola con veemenza per le spalle- Hai sentito che notiziona? Rodolfo torna in paese! O santo cielo, l'uomo che tutto il mondo ci invidia, uno dei divi più affascinanti del pianeta, e noi che possiamo dire di averlo conosciuto quando non era nessuno! Oh, se penso che invidia farò alle mie amiche di città quando dirò loro che ho incontrato il famoso Rudy Goodjohn! Credi che si ricorderà ancora di me? Dopotutto ballammo una mazurka indiavolata alla sagra della porchetta del 1949, dici che ogni tanto mi pensi ancora?- Eufemia era china a imballare gli scatoloni dove aveva risposto i volumi a lei più cari e sembrava non volerle dare molto ascolto. Lea Pieretti pesò il suo silenzio- Insomma, Eufemia, non sarai ancora arrabbiata per via dello sfratto, vero? Suvvia, non era forsa ora per te di andartene in pensione? Vedrai che mi ringrazierai. Prometto che ti farò un abbonamento scontato al mio nuovo salone di bellezza. A proposito, cosa pensi se chiedessi a Rodolfo di partecipare all'inaugurazione? Oh, sarebbe magnifico, non trovi? Pensa a quanta pubblicità! Ma lui, Eufemia, si ricorderà ancora di me? - Lea, cosa vuoi che ti dica,- rispose Eufemia in modo sbrigativo per togliersela dai piedi nel minor tempo possibile- spero si ricordi di tutti i suoi compagni di classe, ma sono secoli che non ci vede e lui ha avuto una vita così piena di avvenimenti, personaggi in vista, eventi mondani sparsi per tuttp il mondo, cenedi gala coi reali di mezza Europa e perfino con il presidente degli Stati Uniti d'America … no, Lea, non credo proprio che si ricorderà di noi. Ora, per favore, lasciami ai miei libri. Devo sistemare ancora molte cose e ho un sacco di lavoro arretrato.- Eufemia era infastidita dalla signora Pieretti, poiché quest'ultima non badava minimamente alle sorti della libreria: la ricca signora sembrava prestare attenzione solo alla venuta di Rodolfo Bongiovanni, quasi come fossero tutti tornati indietro di cinquant'anni, quando anche Lea Pieretti era ancora un'adolescente quindicenne, innamorata persa di Rodolfo Bongiovanni, che però già da allora non aveva occhi che per ...
Il tempo volò e il lunedì successivo arrivò in un lampo. La mattina a scuola i bambini avevano smesso di interessarsi alle sorti dell'antica libreria: ormai non si parlava d'altro che dell'arrivo di Rudy Goodjohn. Alle nove in punto il grande attore sarebbe atterrato all'aeroporto di Città Grande, dove c'era una macchina super lussuosa inviata appositamente dal sindaco di Monte Gaudioso per condurlo in paese, quel paese da cui Rodolfo se ne era andato assieme a piedi alla sua famiglia tanti anni prima, con una valigia di cartone piena di cenci e di sogni, tanta forza d'animo e una gran voglia di rimboccarsi le maniche. Tutti sapevano che Rodolfo, una volta diventato un attore ricco e famoso, aveva comprato una casa ai suoi genitori e li aveva riscattati dalla miseria; aveva permesso ai figli dei suoi fratelli di studiare in università prestigiose e si era spesso dedicato ad attività di beneficenza: non si era mai sposato, non aveva avuto figli e aveva avuto tante storie d'amore con molte donne famose, attrici e principesse, storie che finivano puntualmente sui giornali scandalistici che arrivavano fino alle edicole di Monte Gaudioso. Quei giornali erano letti da tutte quelle anziane signore che una volta erano state le sue compagne di scuola: le stesse che ora si vantavano con le proprie figlie, le proprie nipoti e le proprie nuore di aver conosciuto di persona un vero divo di Hollywood. - Lo vedi, Violetta, che è vero quello che dice mia madre?- le diceva Martina Cavaldonato con aria da saputella saccente- Monte Gaudioso ha bisogno di un salone di bellezza che ci faccia diventare tutte belle come le attrici del cinema, mica topi di biblioteca come quelli che frequentano la libreria di tua nonna. Chiedilo a Rudy Goodjohn, lui si che sa apprezza rela vera bellezza! - Se nel salone riusciranno ad abbellirti anche il cervello, allora si che anche tu avresti qualche speranza,- rispose pacatamente Violetta, frenando il suo desiderio di sferrarle un pugno in piena fronte- Io credo che ognuno di noi abbia molto più bisogno di un buon libro che di un salone di bellezza.- la maestra intervenne di nuovo per calmare gli animi e la lezione proseguì fino alla ricreazione.
Nel primo pomeriggio stava per avere inizio la trasmissione radiofonica. Rudy Goodjohn, che aveva trascorso la mattinata fra le interviste con i giornalisti prima e il pranzo con il sindaco nel palazzo comunale poi, si apprestava ora a recarsi alla piccola stazione radiofonica di Monte Gaudioso. Violetta era nella libreria insieme alla nonna e alla signora Pieretti. Anche loro attendevano con curiosità l'inizio della trasmissione e nulla turbava la quiete del momento: all'improvviso però udirono il suono vigoroso di un clacson e videro parcheggiare una lussuosa auto blu di fronte alla porta d'ingresso della libreria. L'autista scese dalla macchina ed entrò nel negozio: - Buongiorno, è lei la signora Eufemia Fabbri? - Si,- rispose Eufemia un po' sorpresa- sono io. Di che cosa aveva bisogno? - Signora, mi scusi per il mio arrivo così improvviso, ma sono stato incaricato direttamente dal signor Goodjohn di venirla a prendere per portarla alla stazione radiofonica, sempre che lei accetti: il signor Rudy Goodjohn vorrebbe vederla e desidera molto che lei sia presente alla trasmissione. La signora Pieretti trasecolò, mentre Eufemia, sorridendo, rispose placidamente:- Non saprei, così su due piedi davvero non saprei, se solo me lo avesse comunicato con un po' più di anticipo … - La prego,- tornò alla carica l'autista- mi permetta di nuovo: il signor Goodjohn ha molto insistito e credo che non me la perdonerebbe tanto facilmente se io tornassi indietro senza di lei. - Nonna, vai, che cosa stai aspettando?- disse allora Violetta senza pensarci su nemmeno un secondo. - E va bene,- fece Eufemia, convinta dallo slancio della nipote- vengo e porto con me la mia nipotina Violetta. - Certamente.- fece l'autista. - E non porteresti con te anche la tua cara vecchia amica Lea?- fece la signora Pieretti tutta trepidante al solo pensiero di rivedere Rodolfo. - No.- le rispose Eufemia, quindi i tre salirono in macchina e raggiunsero la radio.
La trasmissione era già iniziata da dieci minuti circa: la speaker non la smetteva di complimentarsi con Rodolfo Bongiovanni e non la smetteva neppure di ripetere che per Monte Gaudioso era un grande onore ospitare una tale celebrità. - Signor Goodjohn,- diceva la conduttrice- lei ormai non ha più legami di parentela con Monte Gaudioso, tutti i suoi parenti vivono da tempo negli Stati Uniti, ricordiamo agli ascoltatori più giovani che lei partì da qui con tutta la sua famiglia di origine quasi mezzo secolo fa: come mai oggi ha deciso di ritornare? Nostalgia dei ricordi della sua infanzia e della sua adolescenza? Nostalgia dei suoi amici di un tempo? - Si,- rispose Rodolfo con la sua perfetta dizione dove non v'era neppure l'ombra di quello che era il dialetto caratteristico e un po' campagnolo di Monte Gaudioso- direi che avevo nostalgia degli amici di un tempo e di una persona in particolare. - Aveva nostalgia dei suoi amici e di una persona in particolare?- ripetè la speaker- E chi è questa persona?- domandò allora avidamente curiosa - Quella che è appena entrata in studio, la signora Eufemia Fabbri, una delle migliori libraie di tutto il mondo.- rispose Rodolfo con estrema naturalezza. In quel momento tutto Monte Gaudioso era in ascolto e ognuno non credette alle proprie orecchie: cosa ci faceva la nonna di Violetta alla trasmissione di Rudy Goodjohn? Anche la conduttrice, del tutto all'oscuro della venuta di Eufemia, era alquanto sorpresa e non sapeva bene cosa fare, così decise di mandare in onda i messaggi pubblicitari e di rimodulare la scaletta che le era stata appena stravolta dall'arrivo improvviso della libraia. Chissà, forse questa sorta di colpo di scena le avrebbe permesso di aumentare gli ascolti. - Ciao Rodolfo, che bella sorpresa, sono secoli che non ci vediamo.- gli disse Eufemia con un bel sorriso- Lei è Violetta, la mia nipotina. - Ciao Violetta, io sono Rodolfo. Ciao Eufemia, come stai? So tutto della tua libreria, mi dispiace molto. - Dispiace anche a noi,- sospirò Eufemia- purtroppo però Lea Pieretti ha deciso di farci un salone di bellezza, dice che così lo stabile le renderà molto di più. - Anche le mamme delle mie compagne di classe dicono che Monte Gaudioso ha bisogno di un salone di bellezza, perchè così diventeranno tutte più belle, come le dive di Hollywood che conosci tu.- gli disse Violetta tutto d'un fiato. - Però, Eufemia, è simpatica e intelligente la tua nipotina.- fece Rodolfo divertito da Violetta- E' davvero così come ha appena detto lei? - Direi di si, Rodolfo, Violetta ti ha descritto con veritiera semplicità come stanno realmente le cose. Sembra proprio che le donne di Monte Gaudioso avvertano una necessità impellente di diventare tutte più belle di come madre natura le ha fatte e così, per raggiungere questo scopo, ritengono che per Monte Gaudioso sia molto più utile un salone di bellezza della mia vecchia libreria.- fu allora che Rodolfo, senza indugiare un secondo di più, impostò la sua voce calda e suadente così come gli studi di dizione gli avevano insegnato (e anche come gli era sempre stato piuttosto naturale fare). Guardando Eufemia negli occhi, le disse con dolce trasporto: - La vera bellezza è il tuo sguardo pulito e la tua dolce fermezza, il tuo capo pensoso e la tua sana allegrezza, la tua fiera tenacia e la tua timidezza. Ho girato il mondo in lungo e in largo, l'ho percorso tanto, ma non ho ancora trovato nulla di comparabile al tuo incanto. Eufemia mascherò l'improvviso rossore che s'impadronì delle sue guance con un timido sorriso, il suo stomaco e la sua gola furono sopraffatti da un vortice di dolci ricordi mentre nella mente le appariva chiara l'immagine fresca dei loro spensierati sedici anni; Rodolfo mantenne la sua pausa scenica e continuò a non abbassare lo sguardo; Violetta, quasi senza averne motivo, era felicissima e orgogliosa di aver avuto una nonna che, tanto ammirata da un celebre divo di Hollywood, non se ne era mai vantata con lei neppure una sola volta in tutto quel tempo. - Peccato che nessun altro oltre me abbia udito quello che si sono detti.- disse Violetta a se stessa.- Certamente quella stupida di Martina Cavaldonato non ci crederebbe se io glielo raccontassi.- ma qui la bambina si sbagliava di grosso. Il microfono dello studio era rimasto aperto per errore e così tutti gli abitanti di Monte Gaudioso, anziché ascoltare la canzone che la speaker credeva di aver mandato in onda assieme ai messaggi pubblicitari, avevano invece udito la dichiarazione d'amore di Rodolfo a Eufemia. - Non saprei proprio come dirvelo, sono così imbarazzata, - balbettò la conduttrice rivolta a loro due-scusatemi tanto: i microfoni erano aperti, tutto quello che vi siete detti è appena andato in onda, scusatemi davvero tanto.- sulle guance di Eufemia divamparono allora altre due chiazze viola suscitate dall'ennesimo profondo imbarazzo che si stava impadronendo di lei, mentre Rodolfo, da uomo di mondo quale era, si fece una bella e sana risata e si avvicinò nuovamente al microfono: - Lea, Lea Pieretti, sei in ascolto?- “Presente!”, fece Lea balzando dritta in piedi: fino a quel momento era rimasta in libreria ad ascoltare fedelmente la trasmissione e non le parve vero di sentire il suo nome pronunciato alla radio da Rudy Goodjohn in persona- Lea, se ci sei ascoltami bene.- e qui Rodolfo abbandonò la sua dizione impeccabile per riabbracciare il ruspante accento di Monte Gaudioso, passionale e musicale come una bella tarantella- Lea cara, ma con tutti gli immobili che la tua famiglia possiede da generazioni a Monte Gaudioso devi proprio venire a costruire il salone di bellezza nella libreria di Eufemia? Una grande imprenditrice come te non può trovare delle soluzioni diverse? So che puoi farcela, Lea. Ti abbraccio.- la Pieretti era svenuta dall'emozione. Per tutte le donne di una certa età, un Rodolfo Bongiovanni che parlava in dialetto era ancora più affascinante del Rudy Goodjohn che parlava con la dizione hollywoodiana e senza accenti di sorta. Violetta era al settimo cielo, Eufemia invece, assai grata all'amico per il suo nobile gesto, si sentiva oltremodo lusingata dalle parole pronunciate da quello che era stato il suo spasimante d'altri tempi: - Oh, Rodolfo, non dovevi.- gli bisbigliò senza farsi sentire da nessuno- Comunque grazie, grazie di cuore. - Eufemia cara, lo sai che per te scalerei le montagne.- lei gli fece cenno di voler continuare a parlare con lui solo a trasmissione finita, non voleva che tutti sentissero un'altra volta le loro conversazioni private. Rodolfo annuì. Quando finalmente uscirono dallo studio radiofonico, Eufemia potè riprendere la discussione: - Scalare le montagne, esagerato, al massimo per me avresti scalato due scalini. Comunque, scherzi a parte, sono contenta che tu sia tornato e devo proprio ringraziarti per quello che hai detto ai microfoni: anche se le tue parole non cambieranno le intenzioni di Lea, sappi che mi ha fatto molto piacere ricevere un gesto d'amico.- non appena finì di parlare, videro da lontano una signora che si sbracciava e accorreva verso di loro. Era proprio Lea Pieretti. - Rodolfo, Dolfino, che bello rivederti, come stai?- disse lei buttandogli con trasporto le braccia al collo. - Bene, grazie,- fece lui, faticando non poco a liberarsi dalla stretta poderosa di Lea- vedo che anche tu sei più in forma che mai. - Ho ascoltato la tua intervista alla radio, ho intenzione di fare come dici tu,- a Eufemia si drizzarono le orecchie- collocherò il salone di bellezza nella palazzina liberty che si trova proprio al di fuori dell'antica cinta muraria e lascerò la libreria esattamente dove e come si trova. Hai ragione tu, come ho fatto a non pensarci prima: fra tutti gli immobili di famiglia la palazzina liberty si adatta molto a meglio ad ospitare un salone di bellezza, non credi anche tu? Mi prometti che verrai all'inaugurazione? - Certamente.- rispose lui sfoderando un affascinante sorriso d'ordinanza che fece quasi svenire Lea Pieretti per la seconda volta in meno di mezz'ora. Violetta non potè non notare l'espressione beata di lei e il suo sguardo sognante, tale e quale a quello che probabilmente doveva aver avuto stampato in volto tanti anni prima quando era stata una quindicenne di Monte Gaudioso innamorata persa di Rodolfo Bongiovanni. Quest'ultimo si congedò da Lea elegantemente e poi si incamminò con Eufemia e Violetta verso la loro libreria:- Eufemia cara, stavolta mi devi almeno una cena, posso invitarti stasera? E ti prego, dimmi di si che la vita è breve, soprattutto alla nostra età.- fece lui tra il serio e il faceto. - Ma Rodolfo, non posso lasciare Violetta la sera a casa da sola, è ancora una bambina. - Violetta, vorresti venire a cena con me e tua nonna stasera?- le domandò prontamente l'attore. - Oh si!- esclamò lei senza esitazione, ed Eufemia a quel punto non potè più tirarsi indietro.
Mentre la nonna si preparava per la cena pettinando i suoi capelli color della neve, Violetta le fece una delle sue solite domande impertinenti:- Nonna, ma sei proprio sicura che nonno Luciano non dovesse essere geloso di Rodolfo nemmeno un po'? - Oh bambina impertinente, ti risponderò una volta per tutte: Rodolfo è un attore ed è bravo con le parole, tuo nonno faceva il falegname ed era bravo coi fatti. Oggi Rodolfo ha recitato uno dei suoi tanti personaggi ed è stato un vero amico, ma, credimi, tuo nonno Luciano non ha dovuto temerlo neppure per un minuto. E poi, credi davvero che un tipo come Dolfo si sarebbe accontentato di vivere a Monte Gaudioso per tutta la vita?- Violetta rimase per un attimo perplessa a riflettere, ma lo fece con il sorriso sulle labbra. Che importanza aveva cercare di capire ora cosa era passato per la testa di Eufemia e di Rodolfo quando erano due ragazzi alle soglie dei sedici anni? Che importanza aveva sapere quanto Eufemia fosse stata lusingata dalle parole del suo spasimante di gioventù che era ora magicamente tornato dal passato per salvare la loro libreria? Quel che le importava adesso era solo la deliziosa cenetta che li attendeva in un'antica osteria di Monte Gaudioso, un'osteria famosa in tutto il circondario per le sue prelibatezze, dove sicuramente lei e sua nonna sarebbero state trattate come delle regine poiché arrivavano in compagnia di un famosissimo attore di Hollywood, un divo che quella sera però non aveva la minima intenzione di fare il divo, così a sorpresa Rodolfo le condusse in un'osteria diversa da quella dove aveva prenotato, in modo da depistare tutti i fotografi, i giornalisti e i curiosi che davano loro la caccia. La cena fu deliziosa per tutti e tre: Rodolfo ricordò ad Eufemia i bei vecchi tempi ed Eufemia si sentì scaldare il cuore e ritornò fanciulla ripensando dolcemente a come lui e suo marito Luciano se la fossero contesa in un corteggiamento d'altri tempi quando tutti e tre erano ancora dei ragazzini. - Sai, Eufemia,- disse Rodolfo verso la fine della cena- è tempo che io lasci Hollywood, ho intenzione di ritornare a vivere qui.- Violetta ne fu felice, e aspettava di rientrare a casa per domandare alla nonna se anche lei lo fosse. Che cos'altro sarebbe potuto accadere ora? Di sicuro ci fu che la libreria di Eufemia non chiuse e, anzi, si può quasi dire che rinacque a nuova vita: grazie alle dichiarazioni di Rodolfo l'attività commerciale di Eufemia era finita sui giornali mondani americani ed europei e quindi anche sulle guide turistiche. Tutta Monte Gaudioso beneficiò in un qual modo del rientro di Rudy Goodjohn in paese, poiché la sua vicenda destò interesse e quel po' di clamore che si tradussero in una certa pubblicità per la ridente località montana. Rodolfo era rimasto il ragazzo di sempre e tutte le signore di una certa età continuavano a morirgli dietro; molto spesso arrivavano delle turiste da tutto il mondo solamente per farsi una foto con lui e chiedergli un autografo; altrettanto spesso venivano a trovarlo i suoi tanti nipoti direttamente dalla California. Uno di loro, James, aveva l'età di Violetta e i due divennero molto amici. Anche Violetta voleva molto bene a Rodolfo, gli voleva bene per come lui amava sua nonna, gli voleva bene per come lui aveva aiutato loro nella vicenda della libreria, ma, soprattutto, era infinitamente grata a Rodolfo poiché quel giorno alla radio, con la dichiarazione dolce e appassionata che aveva fatto ad Eufemia, egli aveva rivelato a Violetta e a tutte le altre donne in ascolto quale fosse il segreto della vera bellezza, un segreto che è sotto gli occhi di tutti, un segreto che è a disposizione di ognuna di noi e che è in grado di renderci belle dentro e fuori molto più di quanto non siano in grado di fare i cosiddetti centri estetici e tutte le altre diavolerie di questa frenetica era cosiddetta moderna. una favola di Arianna Lana
Commenti (46)
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la volevo leggere alle bimbe ma poi me la sono letta io da sola tuttodun fiato,è troppo bella,la dichiarazione d'amore più bella mai sentita...brava!
Anto