Rossella voleva raccontare ai suoi piccoli una fiaba che riguardasse la loro nascita, poichè a Majbritt e Francesco piace molto sentirsi raccontare e riraccontare di quel magico momento in cui sono arrivati al mondo ...
La nascita di Majbritt e Francesco
Nel bosco degli elfi vivevano Rossella e Luigi, anche se loro due elfi non erano. I due giovani sposi si erano infatti trasferiti laggiù dopo il matrimonio e vivevano in un'accogliente casa su un albero. Il bosco si trovava esattamente a metà strada tra la Città degli Smeraldi e il Paese dei Tulipani. Nella Città degli Smeraldi era nato Luigi mentre nella Città dei Tulipani era nata Rossella. Quando decisero di sposarsi si misero alla ricerca di una nuova casa, ma si accorsero ben presto che i prezzi delle abitazioni erano molto alti sia nella città di Luigi che nel paese di Rossella. Gli elfi decisero allora di invitarli nel loro bosco: Luigi era un maestro nel riparare le ali di fata e i corni degli unicorni, mentre Rossella era un'ottima insegnante e poteva fare da maestra a tanti piccoli elfi trasmettendo loro tutta la scienza degli uomini. – Luigi, pensi che dovremmo accettare la proposta degli elfi?- domandò Rossella al futuro marito.- Non sarebbe forse troppo insolito andare a vivere laggiù? Noi due non siamo elfi, non credi forse che sarebbe meglio trovare alloggio in un normale condominio cittadino anzichè cercarlo in un bosco magico? – Non saprei,- rispose Luigi- però credo di no. Intanto andiamo a vedere la casa, poi decideremo. Quando Rossella e Luigi andarono a vedere la casa sull'albero che il re degli elfi aveva preparato per loro, s'innamorarono a prima vista di quell'abitazione deliziosa ricavata su una sequoia centenaria. – Vi piace?- domandò loro Eribart, il re degli elfi, sperando che i due giovani acconsentissero a trasferirsi nel bosco incantato. – Si, è meravigliosa!- esclamarono entusiasti i futuri sposi. Fu così che, dopo il matrimonio, Rossella e Luigi si trasferirono nel bosco degli elfi, dove la vita scorreva dolce e serena. Al mattino, dopo essere svegliati dal violino degli gnomi, facevano colazione con le bacche selvatiche, con il pane fragrante e con il latte appena munto della mucca Obelisca, la mucca che faceva il latte più goloso fra tutte quelle della corte del re Eribart. Perchè il latte di Obelisca poteva definirsi goloso? Perchè lei era in grado di farlo con scaglie di cioccolato fondente che si scioglievano lentamente e si sposavano col sapore del latte in maniera sublime. Durante il giorno Rossella si dedicava a insegnare la matematica, le lettere, la storia e la geografia ai piccoli elfi, mentre Luigi girava in lungo e largo tutta la contea per riparare ali di fata e corni di unicorni, ma a all'occorrenza sapeva anche curare i raffreddori degli gnomi e degli elfi con le sue tisane alle erbe aromatiche. Un bel giorno Rossella si accorse di aspettare un bambino. La dottoressa Betulla venne a visitarla direttamente dal Paese dei Tulipani:- Ho una gran notizia per te, Rossella.- le disse con voce squillante- I bambini in arrivo sono due! Un maschietto e una femminuccia. Sei contenta? Rossella era felicissima, al settimo cielo, e non vedeva l'ora di metterli al mondo e poter giocare con loro:- Li chiamerò Majbritt e Francesco.- disse a Betulla- Quando nasceranno? – Nasceranno a fine Settembre, saranno il regalo che ti farà la fine dell'Estate e l'inizio dell'Autunno- le rispose Betulla. – Vorrei che nascessero già domani ...- sospirò dolcemente Rossella. I mesi trascorsero e finalmente giunse Settembre. La dottoressa aveva detto a Rossella di presentarsi alla clinica del Paese dei Tulipani intorno al 20 del mese, per ricoverarla e aiutarla e dare alla luce i due bambini. Accadde però che, arrivati al 10 del mese, giunse una grave notizia nel regno degli Elfi: – Luigi, mi devi aiutare, ti prego di aiutarmi!- disse Eribart piangendo- Mia figlia, che vive nel Regno del Nord ed è una delle fate più belle di tutta la contea, sta rischiando di morire poiché in uno scontro con una strega della steppa ha quasi perso entrambe le ali! – Quasi perso?- fece Luigi- Che intendi dire esattamente? – Un'ala è interamente lacerata e un'altra è strappata per metà. Ti prego, vai laggiù e aiutala a riprendersi, ripara le sue ali o altrimenti morirà. – Io vorrei tanto andare ad aiutarla,- rispose Luigi- ma fra dieci giorni potrebbero nascere i miei bambini e non posso lasciare Rossella da sola pechè potrebbe aver bisogno di me. Il Regno del Nord è così lontano e il viaggio è pieno di insidie e di pericoli. Cerca di capirmi, non posso recarmi fin laggiù proprio ora. – Te lo chiedo in ginocchio, ti supplico.- insisteva Eribart- Ti farò volare fin laggiù su un un cavallo alato che ti riporterà indietro in un batter d'occhio, ti prego, aiutami! – Luigi,- intervenne Rossella- vai, ti dico io di andare. Gli elfi ci hanno sempre trattato come un re e una regina ed è giusto per noi contraccambiare. Se anche tu non dovessi esserci per la nascita dei bambini vorrà dire che me la caverò da sola. – Aiuteremo noi Rossella a partorire,- promise Eribart- te lo prometto! Fu così che Luigi partì. Rossella si sentiva tranquilla e si apprestava a prepararsi per il giorno fatidico. L'indomani però, verso sera, accadde qualcosa di inaspettato. – Aiuto! Aiutatemi, qualcuno mi aiuti!- gridò Rossella. Immediatamente arrivò Griselda, la moglie di Eribart:- Rossella, eccomi, cosa è accaduto? – Temo di avere già le doglie, ahi! Che dolore, ahi! – Oh santo cielo! Non preoccuparti piccola mia, ti faccio trasportare in un batter d'occhio alla clinica del Paese deli Tulipani. Eribart, presto, chiama Corinna!- Corinna era la cicogna del bosco degli elfi, una meravigliosa e coraggiosa cicogna dal piumaggio candido e dal becco poderoso. Corinna arrivò immediatamente con un enorme lenzuolo nel becco:- Presto,- disse a tutti gli elfi che nel frattempo erano sopraggiunti- aiutatemi ad adagiare la partoriente sul lenzuolo. Pochi secondi dopo Rossella era stata affidata alla cicogna Corinna, che la trasportava in volo nel lenzuolo bianco ben stretto nel suo becco. Se Rossella non avesse avuto le doglie che le impedivano di godersi il paesaggio, avrebbe potuto ammirare una meravigliosa veduta dall'alto di tutto il bosco degli elfi illuminato da mille lucciole e dalla luna sonnecchiante. Due minuti dopo erano giunte nella clinica del Paese dei Tulipani e, qualche ora dopo, la dottoressa Betulla aveva aiutato Rossella a mettere al mondo Majbritt e Francesco. In quegli stessi istanti Luigi, dopo aver salvato la figlia di Eribart e Griselda, faceva ritorno al bosco degli elfi dal Regno del Nord. – Presto Luigi,- gli dissero gli elfi al suo arrivo- devi raggiungere tua moglie alla clinica, a quest'ora avrà già partorito! – Oh santo cielo!- esclamò Luigi- Sono arrivato troppo tardi! Eribart, ho salvato tua figlia, aiutami ora a raggiungere mia moglie per andare a conoscere i miei bambini. Potranno mai perdonarmi di non essere stato presente al momento della loro nascita? – Vieni con me,- disse Eribart- si parte!- Eribart schioccò le dita e arrivò all'improvviso la mucca Obelisca- Ti ho mai detto che Obelisca sa anche volare? Montiamo in sella! Eribart e Luigi arrivarono alla clinica in sella ad Obelisca, che dentro di sé era piena di latte al cioccolato da mungere, ma riuscì ugualmente a volare con estrema destrezza. – Eribart, vorrei fare un regalo a mia moglie e ai miei due bambini.- disse Luigi- È notte e il cielo è sereno, la luna se ne sta a dormicchiare tranquilla, le darebbe fastidio se le chiedessimo una pioggia di stelle cadenti per illuminare la mia famiglia? – Detto, fatto.- rispose Eribart. Appena Luigi varcò la soglia della stanza di Rossella, una scrosciante pioggia di stelle cadenti illuminò il cielo con una luce da fare invidia a dieci soli messi assieme. Alcune stelle si fermarono addirittura sul davanzale e rimasero lì a danzare per un po'. Luigi corse ad abbracciare Rossella e pianse di gioia nel vedere per la prima volta Majbritt e Francesco avvolti in un panno candido. I due bambini, accolti alla nascita da una pioggia di stelle cadenti e da una luna tutta per loro, sarebbero cresciuti felici e pieni di quella luce degli astri, quella luce che il papà aveva scelto di regalare ai suoi piccoli per festeggiare in modo speciale il giorno del loro arrivo al mondo.
una favola di Arianna Lana
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a Mattia questa favola è piaciuta molto perché è piena di fantasia, però stasera è un po' malato per cui non è riuscito ancora ad addormentarsi e mi sta chiedendo di leggerne un'altra.....